L’anima multiforme e sperimentale del design Alias

La storica azienda italiana Alias prosegue la sua ricerca progettuale nel segno di “Something Else” con le sue nuove collezioni, frutto di collaborazioni con designer storici: Mario Botta, Paolo Rizzatto, Riccardo Blumer, Patrick Norguet e Daniel Rybakken.

Tra i nuovi prodotti, che fondono funzionalità, sperimentazione e ricerca, la collezione di tavoli Saturno e lo sgabello Zeta sanciscono la rinnovata collaborazione tra Alias e l’architetto ticinese Mario Botta; il designer francese Patrick Norguet presenta il sistema di divani Maddy, mentre Paolo Rizzatto propone la sedia cantilever B-kini. Riccardo Blumer continua la sua sperimentazione con Alias con la sedia Lanuda e Daniel Rybakken amplia la sua collezione con gli sgabelli Lira, disponibili in due altezze.

Saturno Collection Alias

Con la collezione Saturno, Alias rinnova la collaborazione con l’architetto ticinese Mario Botta, avviata negli anni ’80. Il sistema di tavoli e tavolini è caratterizzato da un design architettonico in un sapiente equilibrio tra pieni e vuoti che conferisce al prodotto leggerezza e dinamicità visiva.

La solida base centrale caratterizza l’intera collezione: quattro elementi in MDF colorato in pasta (nero, grigio chiaro o cioccolato ) sono ancorati a un cilindro in acciaio verniciato a polvere nero lucido. Il risultato è una struttura scultorea, tipica del linguaggio architettonico di Botta, sulla quale si appoggiano piani, proposti in diverse dimensioni e finiture.

Nella versione ad altezza 72 cm, il piano è disponibile in tre dimensioni e composto da un elemento a corona circolare, proposto in marmo di Carrara, vetro acidato o MDF in tinta con la base. Il piano, svuotato nella parte centrale, viene fornito con un pianetto in vetro trasparente extra-chiaro pensato per chi volesse aumentare la superficie di utilizzo. Come un lucernario in architettura questo piano permette alla luce di attraversare la superficie, illuminando la base scultorea e creando un raffi nato gioco di trasparenze. Nel tavolino Saturno 48, la base si riduce proporzionalmente rispetto al dining table e accoglie un piano proposto in vetro (acidato, fumè o trasparente) o pietre naturali (marmo di Carrara, porfido della Val Camonica o travertino romano).

La collezione Saturno si arricchisce con due esclusive versioni MB Edition, espressione della perfetta combinazione stilistica dell’architetto ticinese. La prima presenta una base in MDF grigio con bordi neri, alta 72 cm, che sorregge un elegante piano in vetro acidato di 160 cm di diametro, completato da un raffi nato pianetto centrale in vetro trasparente. Il tavolino di questa edizione speciale, invece, si distingue per la base in MDF nero che sostiene un piano in vetro acidato con foro centrale, un dettaglio che richiama il design originale.

La purezza geometrica delle forme e il rigoroso equilibrio compositivo sottolineano la continuità tra design e architettura, cifra distintiva del linguaggio progettuale di Mario Botta.

“Nel progettare il tavolo per Alias, ho tratto ispirazione da Saturno: la sua forma, con l’iconico anello che lo circonda, riecheggia nell’equilibrio tra il piano e la base. Volevo un oggetto che esprimesse leggerezza e stabilità al tempo stesso, proprio come un pianeta in orbita”, afferma Mario Botta.

Zeta Stool Alias

Lo sgabello Zeta, progettato dall’architetto Mario Botta, richiama la lettera da cui prende il nome: due elementi quadrati, che fungono da base e seduta, sono collegati da un elemento diagonale fissato mediante incastro a pettine alle estremità. Due lame diagonali si intersecano in questo elemento, contribuendo a rafforzarne la struttura e conferendo al progetto un equilibrio dinamico e rigoroso. Il risultato è un oggetto dal forte impatto grafico e dal design distintivo, espressione della ricerca formale di Botta, incentrata sul rapporto tra linee orizzontali e oblique.

Realizzato in MDF colorato in pasta, lo sgabello è proposto sia in versione monocromatica (nero, grigio chiaro o cioccolato) sia in una versione policromatica, in cui la seduta e la base sono rigorosamente nere, l’elemento diagonale è grigio chiaro e le lame in colore cioccolato, riecheggiando l’uso di materiali naturali e il contrasto tra luce e ombra tipici della poetica bottiana.

L’esclusiva versione MB Edition, prevede sulla versione policromatica l’introduzione delle due lame in colore giallo. Questo dettaglio enfatizza ulteriormente il gioco cromatico e la dinamica compositiva dello sgabello, esaltando la fusione tra rigore geometrico e sperimentazione materica.

Fortemente influenzato dai principi del Neoplasticismo di Gerrit Rietveld, Zeta esprime un rigore geometrico che traduce il rapporto tra forma, funzione e costruzione in un segno grafi co essenziale e riconoscibile. Un complemento d’arredo architettonico ideale, in cui la precisione costruttiva e il gioco tra linee orizzontali e oblique esprimono l’essenza del metodo progettuale dell’architetto. “Zeta narra una storia piena di memoria. È un omaggio a Gerrit Rietveld che si traduce in un oggetto realizzato con la sensibilità dei nostri tempi”, spiega Mario Botta.

B-kini chair Alias

Con B-kini, Paolo Rizzatto introduce la prima sedia cantilever della collezione Alias, reinterpretando un’icona del design razionalista anni ’30 che si distingue per la seduta a sbalzo e la caratteristica struttura in tubolare d’acciaio. Il progetto unisce rigore tecnico e sensibilità estetica con un’attenzione particolare all’innovazione dei materiali e alla leggerezza visiva. La firma stilistica di Paolo Rizzatto si riflette nella ricerca di un equilibrio perfetto tra struttura e rivestimento, funzionalità ed espressività dando vita ad una seduta che è al tempo stesso essenziale e sofisticata.

Disponibile in diverse finiture B-kini è caratterizzata da una struttura portante continua in profilato d’acciaio di sezione tonda e un sistema di seduta-schienale realizzato con una fascia di feltro, chiusa ad anello attraverso un inserto di tessuto elastico, facilmente sfoderabile. Adatta a contesti abitativi e professionali, B-kini è una sedia solida ma al tempo stesso, maneggevole dove il contrasto tra i materiali esalta la purezza delle forme con un design che unisce precisione costruttiva e leggerezza visiva.

“La diversità dei due materiali fa da contrappunto alla semplicità delle due forme. Da questo dialogo prende vita B-kini una sedia solida, leggera, elastica, maneggevole, colorata, vestita e intercambiabile”, afferma Paolo Rizzatto.

Lanuda chair Alias

Con Lanuda, Riccardo Blumer evolve la sua ricerca progettuale sulle sedute, passando dal legno di Laleggera (1996) all’alluminio. Se Laleggera e Lanuda condividono lo stesso principio di sottrazione essenziale – la prima attraverso spessori minimi del legno in una struttura scatolare, la seconda con fogli di alluminio lavorati secondo una logica reticolare – è con Lanuda che questa ricerca raggiunge il suo limite estremo. La seduta prende forma a partire da dieci fogli di alluminio dello spessore di soli 2 mm, assemblati e sottoposti a un processo di taglio e foratura laser fino al massimo limite possibile, riducendo la superficie al minimo e rendendo la seduta, appunto, nuda.

Lanuda è proposta nella versione total black, una scelta cromatica che enfatizza la graficità delle sue linee essenziali e il carattere deciso del design. Con questo progetto, Alias conferma il proprio impegno nella sperimentazione e nell’innovazione, un percorso già consacrato dal successo di Laleggera, ininterrottamente in produzione dal 1996.

Maddy Collection Alias

Con Maddy, Patrick Norguet firma per Alias un sistema di imbottiti che esprime il comfort nella sua forma più essenziale. Il progetto trascende le tendenze per diventare una sintesi tra architettura, struttura compositiva e principio produttivo. Il designer francese semplifica l’archetipo del divano, spesso caratterizzato da costruzioni complesse, riducendolo all’essenziale senza rinunciare alla qualità e alla funzionalità.

La collezione Maddy comprende una poltrona, un poggiapiedi, moduli terminali con braccioli o centrali, permettendo così di creare configurazioni flessibili ed eleganti, adattabili a qualsiasi spazio.

Fedele alla filosofia di Alias, che privilegia la riduzione delle geometrie a favore di un utilizzo innovativo dei materiali, Maddy si distingue per la leggerezza visiva e la pulizia formale, unite ad un comfort avvolgente. L’eleganza della collezione emerge dalla cura dei dettagli, come le cuciture e le impunture, che ne esaltano unicità e valore estetico.

“Ho voluto che il design fosse espressione del concetto originale: una struttura tubolare in metallo, una sorta di esoscheletro con finitura colorata, su cui si arrotolano e si appoggiano la seduta e lo schienale. Come sempre, ho insistito sul livello di comfort, che è essenziale per tutti i prodotti. Maddy è innanzitutto l’espressione visiva del suo comfort, un invito che si conferma nella posizione di seduta”, spiega Patrick Norguet.

Lira stool Alias

La collezione Lira si amplia con l’introduzione di due nuovi sgabelli, progettati per offrire la stessa essenzialità e raffinatezza del modello originale. Disegnato da Daniel Rybakken, Lira stool mantiene l’estetica grafica e minimale della sedia, introducendo un approccio innovativo e controintuitivo: Lira stool, in due diverse altezze, reinterpreta le iconiche travi verticali in legno, per accogliere una seduta stretta e curva, studiata per offrire un comfort ergonomico ottimale.

L’assenza dello schienale permette agli sgabelli di essere impilati orizzontalmente anziché verticalmente, una soluzione estremamente pratica per l’impiego in ambienti pubblici e spazi dinamici.

“Spesso, in un’estensione di famiglia come questa, si modificano solo le proporzioni della sedia: il sedile viene rialzato e reso meno profondo, mentre lo schienale viene abbassato. Lo sgabello Lira prende invece una direzione diversa, pur risultando allo stesso tempo estremamente naturale. L’elemento centrale e più visibile della sedia – le travi verticali in legno – viene riutilizzato, ma con un sedile stretto e curvato sospeso tra di esse. Questo elimina la necessità di uno schienale e apre la possibilità di impilare più sgabelli orizzontalmente anziché verticalmente. Trovo questa soluzione interessante, in quanto più rapida e pratica da usare in uno spazio pubblico. Sono state testate diverse iterazioni del sedile per garantire un elevato livello di comfort ed ergonomia. La larghezza del sedile consente di assumere più posizioni di seduta, sia perpendicolarmente che in diagonale”, spiega Daniel Rybakken.

Alias

L’anima multiforme e sperimentale del design Alias

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