Convento Santissima Annunciata: essenza di un territorio

Nel Convento Santissima Annunciata si intrecciano più storie: quella dell’Ordine dei Servi di Maria che lo hanno fondato nel 1449 nel segno di una spiritualità improntata alla regola dell’Ora et Labora; quella del Monte Orfano, estremo confine della Franciacorta e antichissimo monte che ne ha caratterizzato il particolare microclima; e infine quella di Vittorio Moretti, patron e fondatore di Bellavista, una delle cantine storiche della Franciacorta.

In virtù di un legame di amicizia e di una vigna unica, qui recuperata e coltivata dalla cantina Bellavista a partire dai primi anni ‘80, nel giugno del 2018 la Famiglia Moretti si è assunta il compito di dare un futuro a questa storia promuovendone ogni singolo valore. I Frati del Convento hanno infatti scelto di affidarle per dieci anni l’intera struttura con la promessa di mantenere viva la primigenia vocazione che ha visto questo angolo di Franciacorta come un ideale rifugio di accoglienza, incontro e rigenerazione.

Storia, arte, spiritualità, cultura della vigna e del vino: in un solo luogo tanta ricchezza da salvaguardare, condividere e far conoscere, nel segno di un’attività filantropica che, attraverso la responsabilità ambientale e sociale, risponde in modo attuale ad un patto di fiducia decennale.

Oltre ai lavori di mantenimento e riqualificazione della struttura, la famiglia Moretti ha così aperto le porte del Convento proponendo iniziative capaci di porre in dialogo le diverse anime di questo luogo.

Con il restauro delle undici celle dei monaci, le attività delle visite guidate e degli eventi culturali sono oggi affiancate da un tipo di ospitalità indirizzata a un turismo consapevole, che ricerca nel viaggio un arricchimento in termini di conoscenza, esperienza e spiritualità.

Il Convento della Santissima Annunciata – questo il suo nome – offre silenzio, contemplazione, ma soprattutto la possibilità di vivere gli antichi spazi del complesso quali il Chiostro, il Refettorio, la Serra, i Loggiati e la Cantina, ognuno con il suo specifico fascino e richiamo.

L’antica cantina, in particolare, è stata restaurata, le piccole botti in cui affina il vino sono state trasportate dalla cantina bellavista al convento aggiungendosi alle storiche vasche di acciao utilizzate dai frati e conservate come reperto museale insieme ai secolari affioramenti della dorsale collinare, visibili all’interno del percorso.

Le 11 celle dei monaci sono disposte nel chiostro superiore, lungo gli antichi loggiati coperti, rendendo il Convento a tutti gli effetti fruibile come agriturismo per quanti sono alla ricerca di un luogo di ritiro che propone i benefici di una vacanza rigeneratrice attraverso il contatto con la bellezza e l’immersione nel silenzio.

Anche la colazione, allestita nella sala convivium o nel loggiato esterno durante la bella stagione, è stata pensata per offrire un momento di incontro e dialogo con l’esterno e con l’uomo, un viaggio del gusto attraverso le bontà tipiche del territorio

Il Monte Orfano

Un monte di origine tettonica, derivato dallo scorrimento della crosta terrestre. A differenza del grande arco morenico che dà origine alla Franciacorta ed è l’esito finale di innumerevoli glaciazioni, questo monte si presenta come una dorsale lunga e stretta la cui conformazione è di fondamentale importanza per la Franciacorta perché ne determina il microclima, favorevole alla coltivazione della vite.

È dunque una grande muraglia naturale che protegge la Franciacorta dall’umidità invernale e dal calore estivo provenienti dalla Pianura Padana. Visto da un’altra angolazione, è un monte “orfano”, solitario, nella Pianura Padana e da qui proviene il suo nome. Una posizione che consente alle correnti fresche che provengono dalle Prealpi lombarde e dal lago di Iseo di non disperdersi nella vasta pianura lombarda, ma di rientrare in circolo nel territorio morenico da esso delimitato, determinando così la salubrità e l’identità del patrimonio vitato.

Il Complesso Conventuale dell’Annunciata

Risale al 1449 la concessione del terreno ai Frati dell’Ordine dei Servi di Maria da parte del Comune di Rovato e la posa della prima pietra della Chiesa e del Chiostro. Nel 1452 si insedia la Prima Comunità dei Frati. Qui hanno professato la loro fede Padre Ermes Ronchi e Padre David Maria Turoldo. Il dipinto più pregiato è L’Annunciazione di Girolamo Romanino, risalente al 1540 e situato nell’abside della Chiesa. La linea del tempo del Convento rispecchia le vicissitudini dell’Italia e ne riverbera le principali vicende storiche.

Le Vigne di Bellavista situate al Convento

Nel 1997, alla presenza di Luigi Veronelli, Vittorio Moretti, patron di Bellavista, ha esposto i risultati di uno studio decennale condotto su una piccola parcella di vigna del Convento, affidata dai Frati alla famiglia Moretti. Lo studio attesta e documenta l’unicità micro-climatica, storica ed enologica di questo piccolo fazzoletto di terra di 5.45 ettari.

Su questo monte si faceva vino di qualità sin dal 1400 e il microclima di questo lato esposto a sud-est è del tutto simile a quello delle terre da vino e da olio toscane affacciate sul Mar Mediterraneo. Accanto alla vigna, che produce uno straordinario vino bianco che porta il nome del Convento, ne troviamo un’altra ancora più piccola e, per certi versi, ancora più unica: la vigna che Vittorio Moretti ha dedicato all’amico Gianni Brera producendo per lui il rosso Merlot in purezza Zuanne.

Convento Santissima Annunciata

Convento Santissima Annunciata: essenza di un territorio

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