Il design dei tavoli Bross

Il legno si intreccia con altri materiali, come marmo, cristallo, superfici tecniche o inserti in tessuto nelle collezioni di tavoli Bross, in cui la cura del dettaglio e delle proporzioni crea un racconto di arredo coerente, per spazi residenziali, uffici direzionali o contesti hospitality.

Le collezioni Aretha, Ademar, River, Beleos tracciano negli interni sagome morbide: circolari o ovali, con piani dallo spessore modellato, personalizzabili in una selezione di materiali per rispondere alla matrice estetica dei diversi progetti.

Aretha, disegnata da Monica Armani per Bross, è una composizione sofisticata di geometrie e finiture. La base è a colonna centrale, leggermente svasata, e risulta formata da due sezioni: una porzione di basamento – realizzato in frassino naturale, tinto o laccato o in diverse tipologie di pietra naturale -, e una rivestita da tessuto tecnico, disponibile in diverse nuance. Il top – con diametro di 140 o 160 cm – è coordinato con la struttura e ne riprende il linguaggio, attraverso il legno o ancora con una superficie in ceramica a tutta massa.

Anche nel tavolo River è l’elemento di base a definire il design. Marco Spatti progetta una collezione in cui la struttura è costituita da tre setti verticali in noce Canaletto o frassino massello a sezione ellittica e leggermente inclinati, uniti tra loro da traversi dalla sezione morbida, per dare origine a un’interpretazione del tradizionale ‘cavalletto’. Il piano può essere circolare o ovale, in differenti varianti dimensionali e opzioni materiche, tra cui anche cristallo e marmo.

Le famiglie Beleos e Ademar nascono infine dalla collaborazione tra Bross e Giulio Iacchetti. La caratteristica identitaria della prima è data sempre dalla struttura, composta da due profili metallici disposti parallelamente che disegnano una Y alle estremità, a cui sono ancorate le gambe in massello di legno. Il top ovale, se scelto in cristallo, evidenzia l’elegante intelaiatura della base e i suoi minuziosi dettagli di incastro. Ademar, invece, affida al top la sua particolarità estetica: circolare o ellissoidale, in rovere o marmo, ha un profilo ad altezza variabile, che crea un sottile movimento lungo il bordo, mentre le gambe, inclinate e rastremate, lo sostengono secondo una logica di continuità progettuale.

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