La Casa degli Spiriti: tradizione di famiglia e spirito contemporaneo

A Costermano sul Garda, un luogo iconico si rinnova: La Casa degli Spiriti accoglie una nuova generazione e si trasforma in destinazione gastronomica tra cucina d’autore, cocktail experience e una cantina da collezione. I fratelli Filippo e Lorenzo Chignola assieme ai genitori Federico e Sara firmano una proposta fine dining ambiziosa, giovane e sorprendente.

La Casa degli Spiriti si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia. A Costermano sul Garda, in una delle location più scenografiche del Lago di Garda, il ristorante fondato da Federico Chignola e Sara Squarzoni prende nuova vita grazie all’ingresso in squadra dei figli Filippo e Lorenzo. Un passaggio generazionale che non solo dà continuità alla tradizione familiare, ma introduce una visione fresca e contemporanea del fine dining, senza perdere l’eleganza e il fascino che da trent’anni contraddistinguono questa realtà.

Oggi La Casa degli Spiriti è più che mai una destinazione gastronomica di riferimento, dove il panorama sul lago si accompagna a un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Da un lato la sala, curata con empatia da Lorenzo, sommelier e responsabile dell’accoglienza; dall’altro la cucina di Filippo, giovane chef di 22 anni, che firma una proposta audace e coerente, costruita su un’identità precisa e riconoscibile.

Eleganti, curiosi, profondamente ragionati: i piatti dello chef Filippo Chignola raccontano un bagaglio formativo che si è affinato nel tempo, tra l’esperienza acquisita accanto al padre Federico e quella vissuta al fianco di maestri come Antonino Cannavacciuolo e Ana Roš. A emergere è un gusto personale, maturato attraverso viaggi all’estero, ricerca costante e una spiccata sensibilità, che trova piena espressione nel menù degustazione Allo Specchio, un percorso libero, che riflette con autenticità l’identità del giovane chef.

Ogni piatto è tappa di un viaggio: si parte dall’Italia con piccoli amuse bouche ispirati ai sapori della tradizione, per poi spingersi fino in Giappone con un Chawanmushi rivisitato – a base di uovo, brodo dashi, porcini crudi e tartufo nero del Monte Baldo – o approdare in Sri Lanka con un collare di branzino speziato, marinato in latte di mandorla.

Una cucina originale, che osa senza esagerare e che evita effetti speciali superflui e si concentra invece su sapori netti, riconoscibili, che costruiscono un racconto sincero e personale.

A completare l’esperienza, il lavoro in sala di Lorenzo Chignola, che punta su un dialogo autentico con il commensale: il servizio si fa elegante, coinvolgente, quasi collaborativo. La cocktail experience, pensata in abbinamento ai piatti, invita a un’interazione inedita. È il caso, ad esempio, del Camparino “interattivo”, servito con una boccetta da shakerare direttamente a tavola, o del drink a base di foglia di tè, il cui servizio scenografico – con bolle aromatiche che esplodono al momento – trasforma l’abbinamento in un vero spettacolo sensoriale.

Lorenzo gestisce anche la preziosa cantina della casa: un vero e proprio caveau da oltre 1.500 etichette, ideale per la conservazione di grandi vini. La selezione si muove su due binari paralleli. Da un lato, rarità da collezione e verticali storiche introvabili altrove, dall’altro, una ricerca costante di piccoli produttori, spesso incontrati personalmente dalla famiglia Chignola, che garantiscono bottiglie uniche, numerate, di grande qualità.

Se oggi La Casa degli Spiriti è sinonimo di esperienza memorabile, lo si deve anche alla visione lungimirante di Federico e Sara, che quasi trent’anni fa hanno restituito nuova vita a un rudere dimenticato, trasformandolo in uno dei luoghi più desiderati per matrimoni, eventi esclusivi e occasioni speciali. Un ambiente curato nei minimi dettagli, affacciato su un giardino terrazzato che scende verso il lago, dove ogni momento – dal ricevimento al brindisi – diventa indimenticabile.

Oggi, sotto la supervisione dei genitori, sono Filippo e Lorenzo a guidare il futuro del ristorante. Una scelta coraggiosa e riuscita, che porta nuova linfa a un luogo che continua a rinnovarsi restando fedele a se stesso: elegante, personale, unico.

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